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Arte e motori: il mercato ritrova equilibrio tra passione e collezionismo

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Approfondimento a cura di:
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Nonostante le incertezze dello scenario internazionale, la prime fiere europee d’arte e gli eventi internazionali dedicati al collezionismo automobilistico hanno confermato l’interesse di compratori e grande pubblico.
La scomparsa degli speculatori ‘mordi e fuggi’ che hanno dominato il periodo post-covid ha portato ad una discesa dei prezzi verso traiettorie sostenibili, permettendo alla base solida del mercato, quella degli appassionati e collezionisti di lungo periodo, di tornare al timone.

 

  • I mercati dell’arte
    In attesa delle fiere ed aste multimilionarie di Marzo ed Aprile, il mercato di fascia media ha riportato una certa vivacità alla fiera ArtGeneve che riflette la dimensione europea della cittadina Svizzera in cui ha luogo a fine Gennaio.
    Gli ambiti di maggior successo sono la riscoperta di artisti e sopratutto artiste ‘dimenticati’ nelle pieghe della storia dell’arte del ‘900, e i nomi già affermati dell’arte contemporanea, mentre una certa pittura ‘di moda’ sembra aver perso terreno.

    L’Italianissima ArteFiera a Bologna ad inizio febbraio conferma l’interesse dei collezionisti per l’arte italiana del secondo dopoguerra, ma anche riscontri interessanti per il settore della fotografia.

    Le aste di dipinti antichi tenutesi a NewYork hanno infine mostrato che, pur restando un mercato di nicchia, il loro mercato rimane attivo a patto di trovare il giusto equilibrio fra qualità e prezzo, ed è forse la categoria più sottovalutata a momento, in cui si posso fare ottimi acquisti.

     

  • L’auto spinge la passione 
    La risposta del mercato delle auto da collezione alla scomparsa degli speculatori ha risentito positivamente dalla scelta delle case d’asta di offrire oltre la metà dei loro lotti, giungendo così a nuovi prezzi d’equilibrio sostenibili.
    Ad inizio febbraio a Parigi il pubblico ha potuto godere della fiera Retromobile, la più importante in Europa, con l’esposizione di capolavori del design come la 70enne Citroen DS, e delle corse come le F1 del Cavallino presentate in parta da Richard Mille.Fra i ‘gioielli’ nascosti ed immediatamente venduti una Ferrari Testarossa appartenuta alla famiglia Casiraghi di Monaco.

    In concomitanza si sono tenute aste organizzate da tre delle cinque case d’asta che guidano il settore, coronate del successo di una Ferrari 250LM vincitrice di Le Mans nel 1964, aggiudicata a 35 milioni di euro.
    Ma gli scambi vivaci hanno riguardato anche le auto con tre zeri in meno, confermandosi un mercato liquido a qualunque livello di prezzo, e con ottime opportunità per i compratori con una visione di lungo periodo.