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Maggio: Motori a Monaco

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Approfondimento a cura di:
monaco grand prix

Maggio è il mese della Formula 1 a Monaco, ma per il collezionismo d’auto il vero appuntamento è con il Grand Prix Historique che precede il F1 circus di due settimane, nella seconda settimana del mese.
Questo appuntamento biennale si riflette anche sul calendario delle aste del settore, che approfittano della presenza di collezionisti ed appassionati nel Principato per vendere soprattutto le auto da competizione non stradali, in particolare ex F1 e Rally dagli anni ’50 ai primi 2000.
 

Eventi catalizzatori

Il GP Historique vede la partecipazione attiva di decine di piloti pronti a lanciare le proprie auto nelle strade del Principato, rivivendo le gesta dei grandi nomi di un tempo e dando vita ad oggetti che altrimenti languirebbero in garages condizionati, in quanto normalmente non abilitati alla circolazione urbana.
L’esperienza di un weekend all’insegna del brivido e del rumore degli incredibili motori del 20mo secolo attira una folla più contenuta rispetto alla F1, ma molto più selezionata ed interessata agli aspetti storici e culturali dell’automobilismo sportivo. 

Un club esclusivo di facoltosi collezionisti disposti a rischiare anche di danneggiare mezzi milionari pur di tener fede allo spirito competitivo per cui son nati questi bolidi, tanto che la classe degli anni ’70 ha visto ben tre incidenti, con conseguenze limitate e riparabili per altrettanti mezzi.

Nelle giornate appena precedenti il weekend tre case d’asta internazionali RMSotheby’s, Artcurial, e Bonhams hanno venduto complessivamente 158 auto su poco meno di ducento proposte, per circa 75 milioni di euro di valore, ottimo risultato complessivo per il settore in incremento grazie anche alla nuova arrivata a Monaco, la casa d’aste francese Artcurial che ha disperso tutti e 44 i lotti di una collezione.
 

Le aste: chi sale... e chi scende

Le alte percentuali di venduto sono dovute anche al raddoppio dei numero dei lotti proposti senza riserva, ben oltre le metà del totale, fra cui l’intero catalogo di Artcurial.
Sono state superate le previsioni per le auto da competizione del Campione del Mondo del 1979 Jody Scheckter con la sua Ferrari 312 T4 a 7,6 milioni di euro, ma anche per una rara Ferrari Daytona Spider del 1972 che raggiunge il prezzo record per il modello di 3,4 milioni di euro. 

Non desta sorpresa invece il rallentamento della corsa dei due settori maggiormante soggetti alla pressione speculativa del periodo 2020-2022: le ‘supercar’ recentissime, quasti tutti modelli di Porsche, e le Ferrari degli anni ’60 in particolare.

I modelli recentissimi di McLaren, Ferrari e Porsche faticano a vendere ai prezzi irrealistici domandati degli speculatori che pensavano di ottenere facili profitti in pochi mesi, mentre negli altri casi come ed esempio i modelli del Cavallino Rampante della serie 250 fra la fine degli anni ’50 ai primi ’60, l’assenza di prezzi di riserva consente di mantenere valori in linea coi rialzi avvenuti attorno al 2015.
 

Il mercato si conferma in ogni caso vivace, e l’aggiustamento dei prezzi dopo i miraggi speculativi post-pandemia non costituisce un crollo generalizzato; andrebbe invece considerato come un’opportunità per chi intende affacciarsi al settore con l’animo del collezionista, grazie anche alla generalizzata adozione di vendite senza riserva.