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Il mercato dell’arte si lascia alle spalle il 2020

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Il mercato dell’arte si lascia alle spalle il 2020

Le aste di inizio estate hanno confermato la ripresa decisa del mercato dell’arte, grazie anche all’impiego di sistemi di partecipazione che lo hanno reso sempre più globale.
L’elemento più reattivo, ma non necessariamente il più rappresentativo, è quello delle aste internazionali di alto livello poiché tiene il ‘polso’ del segmento più importante per fatturato, ma anche più elitario. 
Alla verifica manca ancora il panorama delle fiere e delle gallerie che vi partecipano, dove non si realizzano prezzi record, forse, ma volumi importanti a cui partecipano decine di migliaia di persone e non solo poche centinaia di miliardari.
Solitamente il calendario dell’arte prevede una ripresa lenta a settembre per poi arrivare alle grandi fiere e aste di ottobre e novembre a Londra e New York, ma quest’anno non sarà così: la principale fiera Art Basel si è tenuta nella seconda metà di settembre, dopo un rinvio dalla data tradizionale a giugno.
E per chi segue il mercato italiano, a settembre c'è stata la fiera MiArt, importante verifica nel capoluogo lombardo per le gallerie nazionali e di primo mercato.
Le luci della ribalta, in tempo di interazioni virtuali, sono state puntate fino ad ora sull’arte digitale e sui prezzi inusitati dei cosiddetti NFT, mettendo in ombra la sofferenza delle gallerie private del principale canale di vendita: le relazioni con i collezionisti.
Il mercato digitale rimarrà in auge per speculatori e chi ha necessità di ‘parcheggiare’ la volatile liquidità delle valute virtuali, ma non ha alcuna prospettiva di sostituzione del mercato ‘reale’ basato su relazioni, incontri, fisicità.
La ragione è ovvia e banale, ma vale la pena ribadirla soprattutto per chi si affaccia all’economia dell’arte per la prima volta: la stragrande maggioranza degli operatori e dei loro clienti nutrono un genuino interesse per l’arte per il suo valore storico, culturale e relazionale, valori impossibili da sostituire con la sola presenza online.
E così si rimette in moto il meccanismo delle fiere, permettendo a tutti di tirare un respiro di sollievo e anche potenzialmente discutere acquisizioni convenienti nel momento in cui gli operatori han bisogno di far cassa!
 

 

Autore: Giovanni Gasparini