Nel mese di aprile 2023 la Direction générale des Finances publiques ha pubblicato uno studio statistico sull’imposta patrimoniale attualmente esistente in Francia denominata “Impot sur la Fortune Immobiliére” o, in abbreviato, IFI.
Tale studio é di notevole interesse poiché mostra dettagliatamente le informazioni raccolte dal fisco francese per l’anno 2022 in relazione a tale imposta.
Nel 2022 vi é stato un incremento significativo, pari al 10%, dei contribuenti che hanno proceduto ad effettuare tale dichiarazione.
Inoltre, recentemente lo Stato francese ha introdotto dei nuovi obblighi dichiarativi per i possessori di beni immobili in Francia in ragione del fatto che la taxe d'habitation sarà abolita per le residenze principali a partire dal 2023.
Per determinare con precisione quali proprietari sono ancora soggetti alla taxe d'habitation la Direction générale des finances publiques (DGFiP) chiede a tutti i proprietari di un'abitazione principale, di una residenza secondaria o di un alloggio in affitto di presentare una dichiarazione supplementare alle autorità fiscali entro il 1° luglio 2023.
Con queste nuove informazioni fornite dai contribuenti il Fisco francese sarà quindi in possesso dei dati necessari a stabilire quali contribuenti siano obbligati o meno al pagamento di tale tassa di abitazione.
Secondo la DGFIP, sono interessati 34 milioni di proprietari per 73 milioni di abitazioni in Francia.
Nuove esigenze per il Fisco francese
Questo incremento di obblighi che ricade sui proprietari di immobili situati in Francia va di pari passo con l’intensificazione dei controlli che recentemente il Fisco francese sta portando avanti.
Infatti, le nuove tecnologie aumentano i risultati delle verifiche fiscali, poiché gli sviluppi tecnologici consentono di compiere progressi importanti su tale fronte.
Bercy, sede centrale del Fisco francese, ha fatto della raccolta di informazioni una priorità nella lotta contro l’evasione e le frodi fiscali.
L’obiettivo principale è di individuare i meccanismi fraudolenti, ma altresì di raccogliere e centralizzare informazioni disperse nei dipartimenti regionali.
A titolo esemplificativo, nel solo 2021 grazie ai controlli fiscali effettuati sono stati recuperati quasi 11 miliardi di euro.
Tra le imposte oggetto di questa intensificazione di controlli, vi é anche l’IFI- Impot sur la Fortune immobiliére, della cui disciplina normativa si tratterà più dettagliatamente in seguito.
L’imposta sulla fortuna immobiliare, in breve
L’Imposta sulla fortuna immobiliare, comunemente conosciuta con la sua abbreviazione IFI, è un’imposta patrimoniale che esiste in Francia dal 1 gennaio 2018.
Questa imposta ha sostituito l’ISF e, seppur presentando delle similitudini, ha delle regole leggermente differenti.
Questa imposta riguarda gli attivi immobiliari detenuti in Francia o all’estero, direttamente o indirettamente, da parte delle persone fisiche fiscalmente residenti o non residenti in Francia.
Per i residenti è prevista una tassazione sul patrimonio immobiliare detenuto sia in Francia sia all’estero, mentre per i non residenti il campo di applicazione della legge è limitato ai soli beni immobili situati sul territorio francese.
Il campo di applicazione delle legge
L’IFI è dovuta dalla persone fisiche il cui patrimonio immobiliare ecceda, stabilitone il valore venale al primo gennaio di ogni anno, il valore netto di 1'300'000 €.
In ogni caso, oltre alla valorizzazione del patrimonio immobiliare, per poter correttamente valutare l’imponibilità e quantificare l’imposta dovuta, si dovranno tenere in considerazione altri elementi tra cui
- la residenza fiscale;
- la situazione familiare;
- l’esistenza di debiti;
- l’utilizzo del bene ed altresì le modalità di detenzione del bene immobile stesso.
In taluni casi si potranno avere dei beni immobili esclusi dal campo di applicazione delle legge, ma soltanto qualora sussistano alcune condizioni dettagliate dalla normativa fiscale francese, ad esempio in tema di beni professionali o di dimore storiche.
Le persone giuridiche non sono mai imponibili, ma potranno esserlo soltanto le persone fisiche.
Tuttavia, le società non sfuggono alla tassazione in quanto le azioni e le quote societarie sono, salvo nei casi di esclusione, tassate in capo ai soci persone fisiche (CGI art. 965).
Un altro aspetto che va sottolineato è il fatto che la base imponibile è determinata a livello di nucleo familiare, la cui composizione viene valutata il 1° gennaio dell'anno fiscale : le coppie sposate, indipendentemente dal loro regime matrimoniale, sono soggette a una tassazione congiunta per l'IFI.
Come avviene la valutazione degli immobili?
Il contribuente deve quindi dichiarare ogni anno il proprio patrimonio immobiliare e valutare gli immobili che fanno parte del patrimonio stesso, attribuendo ad essi un valore reale di mercato.
Le regole per la valutazione dei beni immobili sono le stesse dell’imposta sulle successioni e donazioni francese : i beni imponibili devono essere valutati in base al loro reale valore di mercato il 1° di gennaio.
Come si potrà immaginare la determinazione del valore venale da dichiarare è uno degli aspetti più delicati, poiché ci si potrà eventualmente esporre ad una contestazione da parte delle autorità sul valore dichiarato e il valore stesso ha la funzione di determinare la base imponibile del contribuente.
Debiti relativi ai beni immobili imponibili
L'IFI è calcolata sul valore dei beni, al netto dei debiti deducibili.
Bisogna notare che solo i debiti relativi ai beni imponibili sono deducibili dal valore venale dichiarato e soltanto i debiti finalizzati ad uno scopo preciso, come i prestiti bancari utilizzati per l’acquisto dell’immobile o per lavori di ristrutturazione.
La legge stabilisce un elenco restrittivo per evitare che il contribuente riduca in modo “artificiale” la propria base imponibile creando debiti aventi una finalità principalmente o esclusivamente fiscale e riducendo o addirittura sfuggendo ad ogni forma di imposizione (BOI-PAT-IFI-20-40-10 n° 150).
Come viene calcolata l’imposta sulla fortuna immobiliare?
La soglia di tassazione è fissata a 1.300.000 €, dunque i titolari di un patrimonio netto imponibile inferiore o uguale a tale importo non sono soggetti all'IFI.
Coloro che hanno un patrimonio superiore superiore a 1.300.000 € sono tassati con aliquote che variano dallo 0.5% all’1.5%.
Le possibilità di un controllo fiscale
L'amministrazione può chiedere al contribuente chiarimenti e giustificazioni sulla composizione delle attività e delle passività del patrimonio dichiarato al fisco.
La richiesta può riguardare, ad esempio, discrepanze o anomalie nella dichiarazione (incongruenze nei valori, sottostima della valutazione rispetto all'anno precedente, ecc.)
In caso di omessa o tardiva presentazione della dichiarazione annuale, l’importo dovuto viene aumentato del 10% con l’aggiunta degli interessi di mora.
Da un punto di vista di controllo fiscale si potranno presentare due differenti scenari.
- Se è la dichiarazione è stata effettuata, ma nella dichiarazione dovessero essere verificate da parte del fisco della anomalie circa i valori o altri aspetti, si applicherà un periodo di prescrizione breve pari a 3 anni, poiché il contribuente ha portato a conoscenza dell’amministrazione i beni di cui è proprietario direttamente o indirettamente;
- In caso di mancata dichiarazione od omissione di uno dei beni che si sarebbero dovuti dichiarare, l’amministrazione dovrà forzatamente effettuare delle indagini supplementari e quindi si applicherà il termine di prescrizione più lungo di 6 anni.
Va notato che tale gli atti attraverso i quali l’amministrazione fiscale francese può conoscere il valore o l’esistenza di un bene possono essere costituiti anche da dichiarazioni di successione, cessione di quote di società civili o altri atti la cui registrazione in Francia sia obbligatoria.
L’IFI risulta essere, sulla base di quanto descritto, un’imposta che potenzialmente include una grande platea di contribuenti, basti pensare che nel solo 2022 circa 163'000 persone hanno ricevuto una richiesta di pagamento delle imposte “Avis d’impot” da parte del fisco francese ed il pagamento da parte dei contribuenti francesi e ha generato introiti pari a circa 1.8 miliardi di €.
Inoltre, nonostante i valori degli immobili siano generalmente in calo in ragione dei noti fattori geopolitici e finanziari, il valore degli immobili in Costa Azzurra ed in zone più ambite é rimasto piuttosto stabile.
A titolo esemplificativo a Saint-Jean-Cap-Ferrat, dove i prezzi sono al metro quadro sono mediamente tra i più alti delle Francia, sarà teoricamente sufficiente essere proprietari di un immobile di soli 71 m2 per poter essere suscettibili di un’eventuale tassazione del patrimonio immobiliare.
In conclusione, risulta sempre più importante effettuare una corretta valutazione ed una corretta dichiarazione del patrimonio immobiliare entro il 22 maggio 2023, sempre con l’aiuto di professionisti, in modo tale da un lato ad ottemperare agli obblighi dichiarativi imposti dalla normativa francese e dall’altro per evitare di incorrere in gravose sanzioni.