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Collezionismo e Arte 2025: un’annata di valore

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Approfondimento a cura di:
arte 25

Le incertezze e le nuvole grigie apparse ad inizio anno sul mercato dell’arte e dei beni da collezione, dopo la battuta d’arresto registrata nel 2024, sono state fugate dai successi delle fiere e delle aste che hanno animato l’ultimo quarto dell’anno, con oltre due miliardi di dollari di vendite nella consueta settimana di vendite a New York a metà Novembre.

Non è stata una discesa significativa dei prezzi a determinare questo risultato, ma la focalizzazione degli intermediari sulla qualità delle opere immesse sul mercato.

Ciò ha determinato il progressivo prosciugamento del mercato orientato alla speculazione di corto respiro, a favore di una più sostenibile visone di lungo periodo.

 

I principali risultati di oggi

L’arrivo sul mercato di opere di qualità provenienti da grandi collezioni ha spinto i compratori a contendersele, con il raggiungimento di molto prezzi record in particolare per le opere del prima ‘900 e di ambito surrealista, come il grande ritratto di donna dipinto da Gustav Klimt e conteso fino al secondo prezzo di sempre di oltre 230 milioni di dollari, o i prezzi record per le opere oniriche di Leonor Fini, Frida Kahlo e Dorothea Tanning, Magritte e Dali’ e nomi meno noti del surrealismo come Hans Bellmer e Wolfgang Paalen.

Anche l’arte italiana del dopoguerra ha confermato prezzi stabili in un mercato internazionale affermato, sopratutto per Lucio Fontana, Alighiero Boetti e Giorgio Morandi, mentre il contemporaneo trova nelle molteplici fiere che si sono succedute come Frieze London, ArtBasel Paris, Artissima Torino, un pubblico alla ricerca di nuovi linguaggi.

Anche il mercato dell’auto d’epoca ha registrato nuovo successi, sopratutto con le aste californiane di mezza estate, grazie a due trend diversi e complementari: da un lato le carrozzerie che hanno animato le corse e il mercato degli anni ‘50-‘70; come le creazioni di Pininfarina, Touring e Vignale per Ferrari, Alfa Romeo e Maserati, dall’altro le HyperCar del nuovo millennio, sempre più apprezzate dalle nuove generazioni, con le edizioni speciali delle rivali Ferrari e Porsche, ma anche Bugatti e sopratutto Pagani.

Un contributo importante ai mercati è dato dalla partecipazione del mondo arabo e del collezionismo asiatico, elementi postivi per gli sviluppi futuri.

 

Uno sguardo al domani

Il clima di grande incertezza politica e la ripresa dell’inflazione paradossalmente dovrebbero favorire alcuni ambiti dei mercati di ‘passion assets’ date le loro caratteristiche contro cicliche quali beni-rifugio.

A ciò va aggiunto l’atteso passaggio di ricchezza fra generazioni che riguarderà secondo alcune stime centomila miliardi di dollari nel corso del prossimo decennio: un cambiamento generazionale che sta già avvenendo e che, se ben gestito, potrà massimizzare i ritorni offrendo allo stesso tempo occasioni di acquisto di opere d’arte e collezioni che non apparivano sul mercato da decenni.

Il calendario per il 2026 è quindi sempre più affollato e rappresentativo di mercati internazionali: per l’arte si parte da Brussels e Ginevra a Gennaio, la nuova fiera ArtBasel a Doha che si contende gli spazi con Messico, Bologna e Cape Town, e poi gli appuntamenti di prestigio di sempre Tefaf Maastricht e ArtBasel Hong Kong a Marzo.

Oltre al mercato, questa è anche annata delle Biennali: Venezia a Maggio e Firenze a Settembre sono gli appuntamenti più attesi.

Per le auto da collezione già monta l’attesa per la fiera RetroMobile a Parigi a fine Gennaio, e le relative aste di prestigio, seguita dal weekend sul ghiaccio a St.Moritz per The ICE, spettacolare raduno dinamico, ma sopratutto l’evento biennale a Montecarlo con il Grand Prix Historique e le relative aste.

Mille occasioni per trovare (o vendere) l’oggetto del desiderio.